Origini e storia
Le denominazione geografica si riferisce alla zona collinare sottostante il Mondragon (m 437), cima del versante meridionale della valle del Soligo, in comune di Tarzo. Qui, grazie all’impegno di una singola azienda, l’Agriturismo Mondragon, resiste l’allevamento dell’oca e la lavorazione delle sue carni secondo metodiche che rimandano a una tradizione secolare. Il volatile, viene allevato in modo estensivo, ovvero a pascolo semibrado su apposite superfici erbose. L’oca domestica, – derivata in tempi remoti dalla specie selvatica, di passo migratorio, – era presenza tipica delle fattorie venete; l’11 novembre, diventava protagonista della cucina dell’inverno. La lavorazione delle carni d’oca era per tradizione un’attività invernale ad eccezione dell’oca in onto che “si conservava da un anno all’altro”: l’ “oca in onto” era una tipica produzione del periodo invernale quando da una parte le donne potevano capitalizzare i tempi morti legati al riposo vegetativo dei campi e dall’altra le oche erano in carne; cosi era il momento giusto per metterle “in conserva”.
Caratteristiche
Qui al Mondragon le oche, di razza a piumaggio bianco: la Bianca Romagnola Pesante, sono allevate in condizioni di piena naturalità e, giunte a maturità, offrono carni fresche particolarmente pregiate per la cucina e per la conservazione: si ricavano conserve come il patè o l’OCA IN ONTO (tecnica di conservazione di tutto o parte dell’animale, secondo tradizione sotto il grasso stesso dell’oca e DIVENUTO PRESIDIO SLOW FOOD NEL 2002); affumicatura (a cui sono riservati i tagli più pregiati, come petto e coscie); in agrodolce.