I piatti speciali della Primavera
La terra, il paesaggio, le piante parlano con noi e ci legano a storie evocanti il cammino dell’umanità.
La Pasqua conclude la Settimana Santa, in cui noi Cristiani celebriamo Nostro Signore Gesù Cristo, quando Gesù aprì i giorni della sua Passione riunendosi nel Cenacolo con i discepoli, facendo memoria di un’altra Pasqua (pāsaḥ, il “passar oltre”, al di là del Mar Rosso); Pasqua degli antenati in fuga dalla schiavitù del Faraone in Egitto.
Nove erano già state le piaghe che il Signore aveva inviato all’Egitto per indurre il Faraone a lasciar partire gli ebrei. Ma duro era rimasto il cuore del Faraone. Ci voleva un’ultima piaga, la più tremenda, la morte dei primogeniti maschi.
E venne la notte dell’angelo giustiziere. Gli ebrei pronti, al cenno di Mosè, in attesa dell’alba. Era la prima luna piena di primavera. Quella notte gli ebrei d’Egitto in piedi, già cinti i calzari, mangiarono l’agnello con le erbe amare a ricordo della durezza della schiavitù in Egitto.
E col sangue dell’agnello segnarono lo stipite della porta affinché l’angelo non si fermasse anche nelle loro case…
I segni che la terra, il paesaggio, la luna piena ci trasmettono sono tanti.
I campanili elevantesi sui nostri borghi con le campane rimaste mute dal Giovedì Santo e poi tutto il Venerdì della Passione, e il Sabato del Sepolcro … fino allo scampanare festoso della notte dell’Alleluia.
E’ tutta la terra che, dopo duemila anni, continua a narrarci una storia di Amore infinito, di Dio per l’uomo.
Anche un albero – il salice piangente – partecipa a questo Memoriale di Cristo.
Racconta una leggenda cristiana che questa pianta cambiò il suo aspetto proprio nel corso della Passione di Gesù. … Gesù portava la croce sulla strada per il Calvario. Si accasciò ai piedi di un salice che, come tutti gli alberi della sua famiglia, era alto, dritto e vigoroso.
Il salice impietosito dal tanto soffrire di Gesù, incurvò tutti i rami verso il basso proprio per aiutarlo a rialzarsi, sostenendolo poi con le fronde. … Quando Gesù, incalzato dallo schiocco delle frustate dei soldati, riprese il tribolato suo cammino, il salice rimase piegato a piangere per sempre.